venerdì 29 maggio 2009

Let's go ROCK!!!

 

 

 

 
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giovedì 28 maggio 2009

Monica Vitti

Sotto suggerimento di un amico...

Elegante, intensa e allo stesso tempo distante, Monica Vitti è una delle grandi attrici del cinema italiano. La sua innata verve l'ha accompagnata per ben quarant'anni di carriera, in cui ha spaziato con stile e talento da ruoli drammatici ad altri più brillanti.

Nel 1953 si diploma all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico e intraprende una breve ma formativa gavetta teatrale, in cui dà prova della sua versatilità recitando in Shakespeare e Molière. Al cinema, dopo qualche breve apparizione in alcune pellicole comiche, viene notata dal regista Michelangelo Antonioni - con il quale intreccia una relazione artistica e sentimentale - che ne fa la sua musa e la protagonista nella sua celeberrima tetralogia cosiddetta dell' "incomunicabilità": L'avventura (1960), La notte (1961), L'eclisse (1962) e Deserto rosso (1964).

Lavora, anche se saltuariamente, come doppiatrice: è la voce del personaggio Ascenza nel film Accattone di Pasolini; di Rossana Rory ne I soliti ignoti di Monicelli e di Dorian Gray nel film Il grido di Antonioni.

È Mario Monicelli a metterne in risalto la verve di attrice comica, dirigendola nella commedia La ragazza con la pistola (1968), dove Monica interpreta una ragazza siciliana che insegue per il mondo l'uomo che l'ha "disonorata" con l'intento di vendicarsi. Il suo talento brillante si conferma nel successivo Dramma della gelosia - Tutti i particolari in cronaca (1970) di Ettore Scola, accanto a Marcello Mastroianni.

Lungo tutti gli anni '70 sarà protagonista di numerose pellicole del filone della commedia all'italiana, ma nel frattempo anche all'estero si accorgono di lei e molti registi di prestigio la vogliono sul set: Miklós Jancsó in La pacifista (1971), Luis Buñuel in Il fantasma della libertà (Le fantôme de la liberté) (1974) e André Cayatte in Ragione di stato (La raison d'état) (1978). Nello stesso anno recita per la televisione nella commedia Il cilindro, di Eduardo De Filippo: sul palcoscenico appare al suo fianco anche un giovane ed esordiente Vincenzo Salemme.

Nel 1980 è di nuovo protagonista per Antonioni in Il mistero di Oberwald, un lavoro sperimentale che il regista gira servendosi delle allora emergenti tecniche elettroniche di ripresa video. Sempre negli anni '80 continua a dividersi tra il cinema (gira con l'esordiente Roberto Russo Flirt - per il quale riceve il premio dell'attrice al Festival di Berlino del 1984 - e Francesca è mia del 1986, film da lei anche sceneggiati) e il teatro (La strana coppia, 1987; Prima pagina, 1988). Viene insignita di numerosi premi - in tutto vincerà tre Nastri d'argento e cinque David di Donatello.

Dopo aver debuttato anche nella regia col film Scandalo segreto (1990), da lei anche scritto e interpretato, nel 1993 l'attrice affida la sua vita alla penna, scrivendo un'autobiografia dal titolo Sette sottane, seguita due anni dopo da Il letto è una rosa.

Dal 1994 al 1996 è nel cast della trasmissione di Rai Uno Domenica In.

Nel 1995 riceve a Venezia il Leone d'oro alla carriera.

Sentimentalmente ha avuto tre lunghe e importanti storie d'amore: la prima con il regista Michelangelo Antonioni, poi con il direttore della fotografia Carlo Di Palma (che l'ha anche diretta in tre film a metà anni Settanta) ed infine con il fotografo di scena Roberto Russo, che ha sposato nel 2000 in Campidoglio, prima di annullare tutte le sue apparizioni pubbliche a causa del morbo di Alzheimer che l'aveva colpita.

In alcuni suoi film opera quale sua controfigura una ancora sconosciuta Fiorella Mannoia, cantante che molti non sanno provenire da una famiglia di stunt-man.
Nel 1988 il prestigioso quotidiano francese Le Monde commette una clamorosa svista pubblicando la notizia della sua morte. L'attrice, con grande eleganza e senso dell'umorismo, si limita a smentire la notizia, ringraziando i responsabili della gaffe per averle allungato la vita.
Sempre nel 1988 è protagonista per il video della canzone di Mina "Ma chi é quello lì".




martedì 26 maggio 2009

Brigitte Bardot

Finalmente posso dedicare un po' più di tempo a questo blog nato un giorno per caso...Iniziando a parlare di una bionda per antonomasia...


Figlia dell'industriale Louis "Pilou" Bardot e di Anne-Marie Mucel, è anche nota come B.B. ("Bri-Bri" da bambina) ed è considerata un'icona sexy degli anni cinquanta e sessanta e settanta...

La bellezza e la sensualità di Brigitte Bardot la portarono nel 1952 alla sua prima apparizione sul grande schermo, nel film Le Trou Normand. Nello stesso anno, diciottenne, sposò il regista Roger Vadim, con il quale visse una romantica storia d'amore per diversi anni.

Pur in un periodo di grande sviluppo del cinema europeo, la sua ascesa fu comunque straordinaria: fu una delle poche attrici europee a catturare l'attenzione dei mass media negli Stati Uniti. Lei e Marilyn Monroe divennero le icone della sessualità femminile degli anni '50 e degli anni '60 e ogni sua apparizione pubblica negli Stati Uniti era massicciamente seguita dai mass media.

I suoi film dei primi anni '50 erano storie romantiche poco impegnate, alcune di esse a sfondo storico, in cui interpretava le parti, spesso poco vestite, di un'ingenua eroina o di una sirena d'amore. Apparve, con piccole parti, in tre film in lingua inglese, la commedia Dottore in alto mare (1955) accanto a Dirk Bogarde, il film Elena di Troia (1954), in cui, dopo aver quasi ottenuto la parte di protagonista, apparve invece come ancella di Elena, e Atto d'amore (1954) con Kirk Douglas. "Incarna l'idea che ogni uomo ha della ragazza che vorrebbe incontrare a Parigi" disse di lei il critico cinematografico Ivon Addams nel 1955.

Vadim non era soddisfatto di tale situazione. La Nouvelle Vague dei registi francesi e italiani e le loro star erano molto apprezzate a livello internazionale ed egli si rendeva conto che la Bardot non era adeguatamente valorizzata. Cercando di promuoverla come attrice impegnata, la scritturò in Piace a troppi ( Et Dieu... créa la femme ) (1956) con Jean-Louis Trintignant.

Il film narrava la storia di una disinvolta teenager in una piccola e rispettabile cittadina e divenne un grande successo internazionale, trasformando l'attrice in una celebrità mondiale. Girarono voci di una sua relazione con il co-protagonista Trintignant, che poi si rivelarono fondate. Il film la lanciò nel grande cinema.

Le procurò inoltre un invito a Hollywood, dove fu giudicata troppo risqué da gestire. Era ancora l'epoca di Doris Day e anche di Jane Russell che, in La linea francese (1953) si pensò che si fosse spinta troppo avanti mostrando il suo ombelico. L'erotismo vellutato di Brigitte Bardot in Mademoiselle Pigalle (1956) andava bene al box office fino a quando era chiaramente etichettato come "europeo". Peraltro la sua limitata conoscenza dell'inglese e il suo forte accento, delizioso alle orecchie degli uomini, non la favorirono durante il suo soggiorno hollywoodiano. Ad ogni modo, tornò in Europa, la sua immagine ne guadagnò e quando, sul nascere degli anni '60, Hollywood cedette per qualche tempo il passo, Brigitte Bardot fu indicata come dea del sesso del decennio.

Separata da Vadim nel 1957, convolò a nuove nozze con l'attore Jacques Charrier dal quale ebbe, nel 1960, il suo unico figlio, Nicolas-Jacques Charrier, con il quale non ha quasi alcun rapporto. Fu anche un periodo di disaccordi sulla direzione della sua carriera; i suoi film acquisirono certamente spessore, ma ciò la sottopose a una più pesante pressione, dal momento che, pur inseguendo l'approvazione della critica, gran parte del mondo continuava a vedere in lei una modella glamour.

Vita privata (1961), diretto da Louis Malle, contiene più di un elemento autobiografico. La scena in cui, rincasando, il personaggio interpretato dalla Bardot incontra una signora di mezz'età che la insulta, è basato su un episodio realmente accaduto, e getta una luce sugli aspetti meno noti della celebrità a metà del XX secolo.

Poco tempo dopo, Brigitte Bardot si ritirò nel Sud della Francia ed è ora noto un suo tentativo di suicidio, ma nei primi anni '60, in piena rivoluzione sessuale, il suo stile di vita apparve più normale e la pressione su di lei si attenuò. Nel corso degli anni '60, comparve in film patinati come Viva Maria (1969), mosse qualche passo nella musica pop e visse a fondo il suo ruolo di icona femminile. Nel 1965 interpretò sé stessa nella produzione hollywoodiana Erasmo il lentigginoso a fianco di James Stewart.

Dopo la separazione da Charrier, si risposò una prima volta con il ricchissimo playboy tedesco Gunther Sachs e una seconda volta con un esponente politico della destra francese, Bernard d'Ormale, con il quale ha indubbiamente vissuto il migliore dei suoi matrimoni. Le sono state attribuite relazioni con Serge Gainsbourg, con il cantante Sacha Distel e le è stato attribuito un flirt con Jimi Hendrix dopo un occasionale incontro all'aeroporto di Parigi.

I suoi primi film, come Manina, ragazza senza veli (1952), così come le sue apparizioni a Cannes e in numerosi album fotografici, contribuirono alla popolarità del bikini. Fu anche una delle prime a esibire, in qualche occasione, il monokini. In Francia, dove il topless era abbastanza comune, la cosa non suscitò particolare scalpore, ma negli Stati Uniti fu considerata scandalosa. La moda eccentrica degli anni '60 le si addiceva a meraviglia tanto da diventare, al pari di Marilyn Monroe e Jackie Kennedy, un soggetto dei dipinti di Andy Warhol.

Nel 1970, lo scultore Alain Gourdon si ispirò a Brigitte Bardot per la realizzazione di un busto di Marianne, l'emblema nazionale francese.






sabato 23 maggio 2009

Lake

 

 

 

 
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giovedì 21 maggio 2009

lunedì 18 maggio 2009

lunedì 11 maggio 2009